Il cortometraggio “Evelin e la città delle valigie”, scritto e diretto da Aurora Ovan, si presenta come una riflessione poetica e delicata sulla speranza. È un’opera che ci invita a esplorare il nostro rapporto con il destino e con le scelte che compiamo ogni giorno.
La storia si svolge in un monastero, un luogo di quiete e solitudine, dove Eveline è cresciuta. In questo ambiente protetto, il mondo esterno è sconosciuto e la storia passata è un mistero, accessibile solo una volta al mese, quando il maestro di città fa visita al monastero.”Il futuro è l’unica cosa che esiste”, recita una delle frasi del narratore del cortometraggio, come a sottolineare il contrasto tra un passato perduto e un futuro che rimane ancora da scrivere.
Il cuore del filmato è rappresentato dalla valigia che Evelin riceve al compimento dei suoi vent’anni. Un oggetto che non è solo un contenitore fisico, ma un simbolo potente delle sue speranze, dei suoi sogni e delle sue ambizioni future. La valigia è sigillata, custodendo gelosamente il suo contenuto, come a voler proteggere il futuro di Evelin, ancora incerto e da scoprire.
Tutto cambia quando la ragazza riceve una lettera misteriosa. Da quel momento, la sua vita cambia e per lei inizia un percorso fatto di incontri inaspettati, domande, dubbi e scoperte. Il cortometraggio non offre risposte semplici, ma accompagna noi spettatori in un viaggio simbolico che intreccia passato e futuro, desiderio e consapevolezza.
Il cortometraggio gioca con il tema della valigia come metafora della vita: “Valigia dopo valigia, peso dopo peso, fino a raggiungere la felicità”. Ogni valigia rappresenta una fase del percorso di vita della protagonista, un viaggio interiore fatto di scelte, sogni e sfide. La musica di Lunarize, dolce e melodica, accompagna il pubblico in questo viaggio emotivo, con suoni che sembrano evocare un mondo lontano, quasi magico, perfettamente in sintonia con l’atmosfera di sospensione e attesa che il cortometraggio ci racconta.
“Evelin e la città delle valigie” è un cortometraggio che ci invita a riflettere sul nostro percorso di vita, sulle scelte che facciamo e sul modo in cui costruiamo il nostro futuro. La valigia vuota non è una sconfitta, ma un’opportunità: un’opportunità di vivere, di sperimentare e di dare un significato profondo a ogni momento della nostra esistenza.
Con una narrazione sognante, una regia sensibile e una colonna sonora che incanta, questo cortometraggio ci ricorda che il futuro non è mai chiuso in una scatola, ma che siamo noi a decidere come riempirlo.
Per saperne di più: Evelin Short Film